PERCORSI GUIDATI IN CITTÀ - ITINERARIO 4
Piazza Battisti - Piazza Cavour - Corso Cairoli - Via L. Spallanzani - Via Dante Alighieri
Reggio Emilia
Sito web
Archivio Fotografico
I luoghi dello spettacolo, dello svago, della cultura
Area Turistica:
Città d'Arte |
Itinerario:
Centro Storico |
Periodi di Svolgimento:
tutto l'anno |
Modalità di Svolgimento:
a piedi o in bicilcetta |
Itinerario in Dettaglio
Da piazza del Monte imbocchiamo Via Crispi, dove troviamo sulla destra il lato occidentale di Palazzo Bussetti e più oltre Casa Scaruffi di cui è visibile il porticato a due volte con capitello pensile e una testina scolpita. Sulla facciata, inserite entro due nicchie oggi murate, erano nel Seicento due celebri sculture del Clemente poi finite a Modena dove ornano la facciata del Palazzo Ducale. Alla fine della via ci troviamo nella larga Piazza Martiri del 7 luglio, dominata sul lato opposto dall'imponente mole del Teatro Municipale Romolo Valli. Sulla destra l'edificio in stile antico che ospita la Banca d'Italia, costruito nel 1929 dopo la demolizione dell'antichissima Chiesa di San Giacomo, sulla sinistra la massiccia presenza dell'Isolato San Rocco, costruzione del 1953-54, prodotto esemplare delle idee urbanistiche e dell'ansia di ricostruzione del dopoguerra. Per costruirlo furono infatti demoliti gli antichi portici della Trinità – costruiti nel 1542 e completati nel 1817 da Domenico Marchelli – e la chiesetta di San Rocco che si affacciava sull'omonima via.
Sulla sinistra del Teatro Municipale si trovano i Giardini Pubblici, principale polmone verde del centro storico cittadino, sviluppatisi nella seconda metà dell'Ottocento nell'area dell'Antica Cittadella (in seguito all'abbattimento del Palazzo di Cittadella e della chiesetta di San Nazario). Sull'area dei Giardini Pubblici si affaccia l'Antico Foro Boario (comunemente noto come ex-caserma Zucchi dall'ultima destinazione a caserma militare), ora sede di alcuni corsi dell'Università degli Studi di Reggio Emilia. L'edificio, innalzato nell'area del settecentesco monastero di S. Chiara, è stato costruito fra il 1845 e il 1853 dall'architetto Pietro Marchelli per ospitare il Foro Boario cittadino. Su Viale Allegri si affaccia pure il secondo Teatro cittadino, il Teatro Ariosto: costruito nel 1740 su progetto di Antonio Cugini e poi ristrutturato nel 1839 da Pietro Marchelli che aprì il portico sul fronte principale, in seguito a un incendio che ne distrusse l'interno subì vari riadattamenti, l'ultimo dei quali nel 1927, ad opera dell'arch. Guido Tirelli (nell'occasione il pittore Anselmo Govi dipinse la cupola e il sipario).
Su Corso Cairoli si affaccia il bizzarro palazzotto in forme gotiche-rinascimentali che ospita la Galleria Parmeggiani, fatto costruire da Luigi Parmeggiani nel 1934, caratterizzato dalla singolare guglia dorata che si staglia nel panorama cittadino. Tornando sull'ampia Piazza della Vittoria, notiamo l'imponente Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale, opera del parmigiano Alberto Bazzoni (1927), mentre sul lato opposto al Teatro Ariosto, sulla sinistra del Teatro Municipale, l'antimonumentale Monumento alla Resistenza opera del milanese Romeo Brioschi (1958).
Chiude la piazza verso oriente il Palazzo dei Musei Civici, già Palazzo dell'Imperatore, trasformato poi in convento della contigua chiesa di San Francesco.
Seguendo l'itinerario di Via Secchi, privilegiato punto di raccordo tra i luoghi della cultura cittadina (che dai Teatri e i Musei conduce alla Sala Espositiva dell'Antico Convento di San Domenico, a cento metri dalla stazione ferroviaria) attraversiamo Via Roma, lasciando sulla sinistra la chiesa di San Zenone e sulla destra il cinquecentesco palazzo Fontanelli, in origine ornato dallo scenografico portale in arenaria, attribuito a Bartolomeo Spani, ora presso i Musei Civici. Una deviazione a destra su Via Roma ci può consentire di vedere, al numero civico 11, l'insolita facciata di Palazzo Cassoli, realizzata probabilmente nell'ultimo decennio del Seicento, con l'applicazione a rilievo di motivi floreali.
Tornando su Via Dante, all'incrocio con Via Mari, segnaliamo il Palazzo da Mosto, di origini quattrocentesche (riconducibile ai modi architettonici del ferrarese Biagio Rossetti): importante il cornicione che ancora conserva intense teste virili in terracotta. Da Via Mari è possibile raggiungere il complesso dell'antico convento del Corpus Domini, adibito per molti anni a luogo carcerario e attualmente destinato all'Archivio di Stato. Proprio di fronte a Via Mari si nota, inserita nel muro, una Madonna in pietra del Quattrocento, mentre ornati in cotto decorano le mura di cinta (le formelle con figure di santi sono calchi novecenteschi).
Il percorso si chiude con la visita alla Chiesa di San Domenico e all'area conventuale (a cui si accede da Via Dante) ora adibita a spazio culturale.
Ultimo aggiornamento: 13/01/2011